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venerdì 25 marzo 2011

Ultimo giorno di lavoro

Ieri, terzo giorno di lavoro, e primo di apertura del ristorante, sono riuscita quasi a tagliarmi un dito, ho vagabondato per parigi in cerca di un pronto soccorso, e per la prima volta in questo blog userò una parolaccia dicendo che ho avuto una vera e propria giornata di merda, dato che ho apsettato 4 ore al pronto soccorso, sanguinando come un vitello, prima di essere ricevuta da una dottoressa-bambina (mia coetanea, il camice le stava largo come se l'avesse rubato ad un altro dottore) che è riuscita a mettermi 3 punti dopo avermi cucito 5 volte!
Per la legge francese, ora non potrò lavorare per 6 giorni, il ché imporrà in termini economici ai miei datori di lavoro, di rescindere il contratto subito per trovare un'altra collaboratrice con urgenza.
Alle 21.30, una volta raggiunta casa, mi sono sciolta in un pianto estenuante fino al sonno.
Ho cercato di essere tosta per tutta la giornata, non ho fatto un grido, ho sorriso fino all'ultimo, negando ai capi premurosi di accompagnarmi dal medico, uscendo dal ristorante dicendo "torno subito, non è niente", aspettando silenziosa il mio turno in farmacia, nonostante la garza zuppa mi bagnava le mani, guardando la piaga aperta con il farmacista con l'espressione più rassicurante che avevo, rispondendo cortesemente alla segretaria di studio medico che mi ha detto che da lei non facevano questi interventi, rimanendo tranquilla alla vista del secondo studio medico attrezzato chiuso e in ristrutturazione, rifiutando che la seconda farmacista mi chiamasse un taxi, prendendo la metro serenamente.
Nemmeno alla vista del mio compagno ho lasciato uscire l'ansia, e con lui che mi reggeva lo zainetto, ho cominciato la via crucis degli ospedali, pediatrici o geriatrici, fino a trovare un pronto soccorso, nel 20° arr che ci ha fatto attendere 4 maledettissime ore e mezza, con la TERZA fasciatura della giornata che si tingeva di rosso, mentre cortesemente facevo notare agli infermieri, che dopo 6 ore, non si possono più mettere i punti ad una piaga come quella...

Cosa posso aggiungere.. sono depressa all'inverosimile.. ero convinta di aver trovato il mio posto nel mondo, ma è bastata una distrazione di un secondo, e tutto è andato perduto.
Ora vado a mangiare qualche cosa al triplo cioccolato o giù di lì, prima di tornare in ospedale per l'antitetanica e il controllo..
Vi auguro una giornata migliore della mia,
a presto

3 commenti:

  1. siamo veramente dispiaciute, hai ragione hai avuto una pessima giornata, ma, lo sai, come si dice da noi "si chiude una porta, si apre un portone" e noi siamo sicure che troverai un lavoro migliore (lontano dai coltelli), riguardati Helga e Magali

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  2. Cara Laura, io vivo e lavoro da tre anni circa qui a Parigi e ti assicuro che me ne sono capitate tante anche a me. Ora però non mi stupisco più di nulla.
    Dai tirati su il morale e in bocca al lupo per il tuo lavoro.
    Baci Anna

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  3. @ Helga e Magali (che pronuncio Magalì ma forse sbaglio) fortunatamente ho ancora un lavoro, e sicuramente la cicatrice che mi lascerà questa disavventura, mi ricorderà di fare attenzione!

    @Anna sono tornata più in forma che mai! grazie mille degli auguri e buona primavera parigina!

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