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giovedì 20 gennaio 2011

Le macrodifferenze cap 1

Uno degli argomenti che ritengo doveroso affrontare, sono le conturbanti differenze tra noi figli dello stivale, e i franzosi.
Tralasciamo seppur per un solo momento, la folkloristica assenza del bidet, che collocheremo successivamente in un quadro storico-sociale ben più ampio, e grazie a questo video concentriamoci su un'altra delle macrodifferenze.


I parigini sono completamente slegati dalla cultura cattolica, nella quale invece noi italiani siamo totalmente immersi, volenti o nolenti ,e più o meno consapevolmente.
Da una decina d'anni mi considero atea, ma come la maggior parte degli italiani, sono stata battezzata e ho ricevuto tutti i sacramenti fino alla cresima.
In seguito, non ho mai frequentato l'oratorio, ed ho sempre scelto di essere esonerata da religione a scuola.. va da sé che ad esclusione di un paio di matrimoni e natali, non ho più assistito ad una messa, e che nelle chiese entro come visitatrice e non come fedele.
Nonostante questo, la mia personalità si è modellata in un ambiente intriso di cultura cattolica rispetto a quella dei parigini!
Qui, raramente le persone sono battezzate, e nessuno sembra avere idea di cosa sia la pentecoste, per dirne una.
Durante una lezione in uni, analizzando un capitolo di Le Nœud de vipères, la professoressa ha dovuto spiegare cosa fosse la quaresima, il tutto in una profusione di pardon ed excuse moi, per non urtare la sensibilità dei non cattolici.
Le vacanze, non sono legate alle festività religiose, ma alle stagioni (vacances de printemps o d'hiver), i matrimoni sono considerati accessori ed è la convivenza la scelta più comune, al massimo coronata da PACS.
Di sesso, se ne disute con naturalezza in famiglia e non. La pillola del giorno dopo è disponibile presso qualsiasi farmacia, addirittura gratuitamente per le minorenni, con garanzia di privacy e senza prescrizione medica né diritto di obiezione del farmacista.
Queste cose in Italia sono ancora fantascientifiche, ed il perché è proprio da ricercare in questo diverso approccio alla religione.
Prima di aver osservato questa differenza, ho sempre consiedrato la religione solo come qualcosa di obsoleto e limitante del quale liberarsi, mentre ora ho cominciato a considerare la cultura cattolica (NB: non parlo di fede, che è una questione strettamente personale, ma sempre e solo di cultura) come qualcosa da conservare.
Dopotutto, la cultura cattolica è la base delle radici europee, o sbaglio?
O forse è solo perché è alla base delle mie radici, che mi sembra doveroso conservarla? O solo per lo sfizio di riconoscere i santi raffigurati nei loro martiri? O per il gusto di indossare un abito bianco?
Di una cosa sola ho certezza, che la mia etica, per quanto si autodefinisca laica, è costruita sulla base di questa cultura cattolica, che entra osmoticamente in noi italiani!
Se questa cosa rappresenta uno svantaggio o meno, non riesco proprio a capirlo, ma direi che immeregersi in un'altra cultura nazionale, significa proprio questo: conoscere altri modi di vivere e avere più consapevolezza delle proprie radici che troppo spesso crediamo di conoscere senza esserci mai impegnati davvero per comprenderle.

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