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lunedì 24 gennaio 2011

Émile Zola

Oggi mi do un tono e scrivo di cultura, parbleu!
Trovandomi a dover scegliere il mio autore francese preferito non ho dubbi: si tratta sicuramente di Émile Zola.
Il perché è presto detto, il suo stile impeccabile, fatto di lucidissime analisi sociali e minuziose descrizioni dei microcosmi parigini del XIX secolo, non possono che colpire chi come me, ha già di per sé un debole per questa affascinante città!
Massimo esponente del naturalismo, la sua penna poteva diventare a tratti un pennello di precisione, con il quale raffigurare spaccati parigini di uno scioccante realismo, e a tratti una lente capace di osservare e riportare le più sottili sfumature dell'animo umano.
Quest'immensa capicità di analisi, questo talento nel trasmettere con precisione la sostanza del suo tempo, sono dovuti alla sua formazione giornalistica.
I temi affrontati sono dei più vari: alcolismo, povertà, degradazione, violenza, prostituzione, lotte sociali.. temi ahinoi sempre attuali, poiché universali, e proprio per questo motivo, sempre coinvolgenti.
Il fil rouge che mette in relazione tra loro questi argomenti, sono i legami familiari, ovvero l'ereditarietà dei caratteri, analizzati con dedizione quasi scientifica.
La teoria alla base dell'opera di Zola, è questa combinazione tra le influenze sociali e la trasmissione genetica.
Il vizio, trasmesso dagli avi, si consolida nell'ambiente familiare che non fa altro che perpetuare squallore e sfortuna senza possibilità di redenzione per i protagonisti dei suoi romanzi.
Zola traccia quindi la storia di più famiglie, intrecciando tra loro le vicende e dando vita ad un palpitante reticolo che fà da specchio alla società in cui egli stesso vive, ma che a causa delle sue problematiche senza soluzione di continuità, è anche la società in cui noi ci troviamo a vivere adesso!!
Prendiamo ad esempio Nanà, uno dei suoi romanzi più celebri.
La vicenda descrive la parabola di un'affascinante ragazza, che dal marciapiede passa al palcoscenico, seduce banchieri e uomini politici arricchendosi e corrompendoli fino a farli cadere in rovina e distrugge tutto quello che ha intorno in una smania consumistica. A più riprese cade in miseria e si risolleva sempre grazie alle sue doti di seduttrice, ed infine, perisce disgraziatamente, come la madre prima di lei.
Sbaglio, o questa storia potrebbe essere confusa per un articolo del giornale di oggi?
È per questo motivo, pertanto, che vi invito a leggere i romanzi di questo autore; oltre ad una piacevole srittura e ad interessanti approfondimenti storici, tra le pagine delle sue opere troverete innumerevoli spunti di riflessione sulle vicende contemporanee.

3 commenti:

  1. ...Indubbiamente questo tua AMORE per Zolà è il risultato delle innaturali capacità d'insegnamento della Signorelli...

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  2. eeeeeeeeggià...
    rimembro ancora con terrore i 5 mesi passati a sentire e risentire e risentire la maledetta storia del poeta vate che è in un giardino buio, ma grazie ad un lampo, riesce a vederlo per pochi secondi.
    che due marron galcé!

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  3. Bel post Laura! Da queste righe trasuda il tuo amore per Parigi e per Zola.

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