Oggi è il mio ultimo giorno italiano, e sono un po' elettrica.
Nonostante le numerose ore aeroportuali che ho accumulato, le partenze riescono sempre ad innervosirmi.
Ci sono tutte quelle incombenze pratiche come preparare la valigia, racimolare tutti i documenti, fare il check in, stampare la carta di imbarco, sincronizzare gli spostamenti.. e poi le incombenze emotive come distribuire saluti, mangiare l'ultima pizza, chiudere le persiane della stanza accarezzando le montagne con lo sguardo, sorbirsi le prediche dei genitori, ecc.
Sono tante le cose che mi mancheranno a Parigi, come la nebbia ad esempio, che mi piace tantissimo quando avvolge tutto fittamente e fa imprecare il guidatore di turno.
Mi manca andare in bici giù all'Adda, e non poter riconoscere tutti i miei riferimenti: la salita della colonia, la panchina nascosta, il punto dove il fiume si divide ed è più bello, le fonti dove fermarmi a bere dalla coppa del nonno lasciata lì apposta.
Mi manca camera mia, i miei poster dei Sex Pistols e dei Trezzo Fast Fest, i miei libri tutt'intorno, il mio letto singolo sempre disfatto, i miei cassetti semiaperti, le poesie che preferisco appese al muro della scrivania.
Mi mancano i miei genitori, che a distanza amo di più. Perché quando ci si sente 3 volte a settimana, non si ha mai voglia di litigare, e anche se mi annoio lo stesso a sentire le loro notizie da barbagianni, le ascolto più volentieri.
Gli amici mi mancano in un modo diverso.. perché più che altro mi piacerebbe portarli con me per spassarcela a Parigi, e condividere con loro delle avventure che in solitaria non considero nemmeno, come la discoteca-crociera sulla Senna! Cosa vado a farci da sola? Se non c'è nessuno che si ubriaca e vomita per conto mio che divertimento c'è?
E poi mi mancano gli odori di casa mia.. l'odore della pasta e broccoli ad esempio, che a voi magari farà storcere il naso, ma che a me tira fuori tutto il sangue meridionale che ho nelle vene, o il profumo della focaccia pugliese appena sfornata che sento già sul pianerottolo...
Oh amici, dopotutto anche con i migliori propositi, partire è sempre un po' morire..
lunedì 31 gennaio 2011
domenica 30 gennaio 2011
Il brunch chez Zango
Ogni tanto cedo alla tentazione di concedermi un brunch domenicale, specialmente quando mi alzo molto tardi, e non ho progetti troppo intellettuali per il pomeriggio. Il posto che preferisco è Zango, che a Parigi si trova sia nel primo che nel quattordicesimo arrondissement.
Il locale è concepito sul leitmotiv del viaggio e dell'esplorazione. Sui menù trovate la spiegazione del suo nome, ovvero la descrizione della pianta zango, un albero provvidenziale per tanti avventurieri perché oltre ad essere una fonte d'acqua, il suo fogliame a ventaglio si dispone sull'asse est-ovest, aiutando l'orientamento di chi si è smarrito.
Anche l'arredo del locale verte su questo tema, cartine geografiche, libri di viaggi, atlanti e piante rigogliose contribuiscono all'atmosfera quasi colonialista.
I piatti del menù prendono il nome dai più grandi esploratori, e sono preparati con ingredienti esotici come platano, manioca e spezie. L'assiette costa 13.5€, con bevande 16€ e le porzioni sono davvero enormi.
La cucina, è molto sostanziosa... al limite del pesante oserei dire, come in ogni ristorante di Parigi, l'aglio è molto usato.
Durante il brunch, si potranno gustare brioches e baguette fragranti, con burro, marmellate e miele. Una bevanda calda tra caffé e vari te, un succo di frutta, e a seguire una verisione mignon (ma sempre abbondante) dei piatti unici del menù.
Consiglio Paul Emile Victor, perché risulta la scelta più leggera.
Salmone grigliato con salsa badiane, riso basmati, samossa vegetariana, caviale di melanzana e insalata verde.
SCONSIGLIO, rischio diabete fulminante, brioche poêlée façon pain perdu con caramel laitier et glace à la vanille, una briosche ripassata al burro su un oceano di caramello tipo mou, e gelato.
Oltre al brunch domenicale, e ai piatti per ogni giorno, Zango propone una selezione di zatazés (originali stuzzichini) per l'aperitivo, ed in generale i dettagli molto curati, il personale cortese, e il pezzetto di zenzero candito affianco al caffé, vi faranno tornare sempre volentieri.
Raccomando però, di fare una lunghissima passeggiata digestiva, e che le vostre visite non siano troppo frequenti, pena l'allargamento non indifferente del vostro giro vita!
Il locale è concepito sul leitmotiv del viaggio e dell'esplorazione. Sui menù trovate la spiegazione del suo nome, ovvero la descrizione della pianta zango, un albero provvidenziale per tanti avventurieri perché oltre ad essere una fonte d'acqua, il suo fogliame a ventaglio si dispone sull'asse est-ovest, aiutando l'orientamento di chi si è smarrito.
Anche l'arredo del locale verte su questo tema, cartine geografiche, libri di viaggi, atlanti e piante rigogliose contribuiscono all'atmosfera quasi colonialista.
I piatti del menù prendono il nome dai più grandi esploratori, e sono preparati con ingredienti esotici come platano, manioca e spezie. L'assiette costa 13.5€, con bevande 16€ e le porzioni sono davvero enormi.
La cucina, è molto sostanziosa... al limite del pesante oserei dire, come in ogni ristorante di Parigi, l'aglio è molto usato.
Durante il brunch, si potranno gustare brioches e baguette fragranti, con burro, marmellate e miele. Una bevanda calda tra caffé e vari te, un succo di frutta, e a seguire una verisione mignon (ma sempre abbondante) dei piatti unici del menù.
Consiglio Paul Emile Victor, perché risulta la scelta più leggera.
Salmone grigliato con salsa badiane, riso basmati, samossa vegetariana, caviale di melanzana e insalata verde.
SCONSIGLIO, rischio diabete fulminante, brioche poêlée façon pain perdu con caramel laitier et glace à la vanille, una briosche ripassata al burro su un oceano di caramello tipo mou, e gelato.
Oltre al brunch domenicale, e ai piatti per ogni giorno, Zango propone una selezione di zatazés (originali stuzzichini) per l'aperitivo, ed in generale i dettagli molto curati, il personale cortese, e il pezzetto di zenzero candito affianco al caffé, vi faranno tornare sempre volentieri.
Raccomando però, di fare una lunghissima passeggiata digestiva, e che le vostre visite non siano troppo frequenti, pena l'allargamento non indifferente del vostro giro vita!
sabato 29 gennaio 2011
Pigalle
Questo sabato vi porto nel quartiere più trasgressivo di Parigi, ovvero Pigalle!!!
Appena risaliti in superficie dalle gallerie metropolitane, verrete investiti da una girandola incredibile di abbaglianti luci al neon, e sentirete risuonarvi in testa una musichina da spogliarello burlesque, tipo "The stripper". Sarete letteralmente circondati da night club e sexy shop luccicanti, dove provocanti signorine con orecchiette da coniglio e ben poco altro addosso vi inviteranno ad entrare con ammiccamenti di varia natura... insomma, il paradiso dei cattivi ragazzi e ragazze!
Ma quali sono le tappe irrinunciabili di questo vacarme?
Senza ombra di dubbio, il glorioso Moulin Rouge, che ahimé, a causa delle tariffe spropositate rimane inaccessibile ai più. La fotografia di rito non costa nulla, e potrete almeno portarvi a casa un po' della sua leggendaria atmosfera.
A seguire, Les Folies De Pigalle, una discoteca.. come dire? alternativa.. nella quale lo spettacolo è il pubblico stesso, che con travestimenti originali rende questo posto unico!
Altra tappa "CULturale" è il museo del sesso! L'ingresso costa 5€ e vi darà accesso ai 4 (o 5?) piani del museo nei quali potrete vedere la forma fallica (ma non solo) declinata in un miliardo di modi! Disegni, quadri, sculture, fumetti, vasellame antico, cinture di castità, poltrone erotiche (per lui, per lei, per tutti..), libri antichi, fotografie d'epoca, ma soprattutto...... ore ed ore ed ore di film pornografici del secolo scorso. E credetemi, le perversioni rappresentante farebbero arrossire anche i più assidui frequentatori di you porn!!
Alla fine della lunga visita, potrete sbizzarrirvi alla boutique del museo, dove tra copricapezzoli, preservativi di design e anelli vibranti fosforescenti, perderete anche l'ultima ombra di pudore.
Ora, siete pronti per la Mecca degli erotomani, il fulcro moderno del quartiere, il mastodontico Sexodrome!! Conosciuto dagli esperti, le "paradis du cul et le temple du sex", questo imponente edificio coronato da caratteri cubitali al neon, cela dentro sé il sogno di ogni libertino.
Definito anche "centro di divertimento per adulti", offre alla sua clientela sauna e bagno turco, sale di proiezione discrete, camere più o meno private, spettacoli di lap dance e quant'altro. Oltre ovviamente, al più grande sexy shop d'Europa, con una vastissima gamma di articoli per il piacere.
Chicca suprema, non trovo più il sito, ma fino a qualche mese fa, stampando una sua pagina, era possibile avere in omaggio un grazioso sex toy oppure un buono per una saletta di proiezione privata, nella quale scegliere tra centinaia di film di quale godere...
Appena risaliti in superficie dalle gallerie metropolitane, verrete investiti da una girandola incredibile di abbaglianti luci al neon, e sentirete risuonarvi in testa una musichina da spogliarello burlesque, tipo "The stripper". Sarete letteralmente circondati da night club e sexy shop luccicanti, dove provocanti signorine con orecchiette da coniglio e ben poco altro addosso vi inviteranno ad entrare con ammiccamenti di varia natura... insomma, il paradiso dei cattivi ragazzi e ragazze!
Ma quali sono le tappe irrinunciabili di questo vacarme?
Senza ombra di dubbio, il glorioso Moulin Rouge, che ahimé, a causa delle tariffe spropositate rimane inaccessibile ai più. La fotografia di rito non costa nulla, e potrete almeno portarvi a casa un po' della sua leggendaria atmosfera.
A seguire, Les Folies De Pigalle, una discoteca.. come dire? alternativa.. nella quale lo spettacolo è il pubblico stesso, che con travestimenti originali rende questo posto unico!
Altra tappa "CULturale" è il museo del sesso! L'ingresso costa 5€ e vi darà accesso ai 4 (o 5?) piani del museo nei quali potrete vedere la forma fallica (ma non solo) declinata in un miliardo di modi! Disegni, quadri, sculture, fumetti, vasellame antico, cinture di castità, poltrone erotiche (per lui, per lei, per tutti..), libri antichi, fotografie d'epoca, ma soprattutto...... ore ed ore ed ore di film pornografici del secolo scorso. E credetemi, le perversioni rappresentante farebbero arrossire anche i più assidui frequentatori di you porn!!
Alla fine della lunga visita, potrete sbizzarrirvi alla boutique del museo, dove tra copricapezzoli, preservativi di design e anelli vibranti fosforescenti, perderete anche l'ultima ombra di pudore.
Ora, siete pronti per la Mecca degli erotomani, il fulcro moderno del quartiere, il mastodontico Sexodrome!! Conosciuto dagli esperti, le "paradis du cul et le temple du sex", questo imponente edificio coronato da caratteri cubitali al neon, cela dentro sé il sogno di ogni libertino.
Definito anche "centro di divertimento per adulti", offre alla sua clientela sauna e bagno turco, sale di proiezione discrete, camere più o meno private, spettacoli di lap dance e quant'altro. Oltre ovviamente, al più grande sexy shop d'Europa, con una vastissima gamma di articoli per il piacere.
Chicca suprema, non trovo più il sito, ma fino a qualche mese fa, stampando una sua pagina, era possibile avere in omaggio un grazioso sex toy oppure un buono per una saletta di proiezione privata, nella quale scegliere tra centinaia di film di quale godere...
venerdì 28 gennaio 2011
Le cinéma
Indovinate qual è la città con più cinema del mondo?! Essì, ovviamente Paris!
Comincio dicendo che non ho minimamente la preparazione necessaria per parlarvi del cinema così come della settima arte, ma posso parlarvi dell'approccio francese ad esso.
Di cinema a parigi, ce ne sono per tutti i gusti. Dal multisala comerciale, al cinemino con la tappezzeria che puzza ancora di fumo, fino alla leggendaria Cinémathèque Française!
In città c'è persino un quartiere dedicato al cinema, ovvero la zona Odéon.
Inoltre, per i veri cinefili, il Forum des Halles soddisferà la vostra sete di conoscenza con le sue migliaia di pubblicazioni e pellicole in consultazione.
Il cinema fa parte della vita dei parigini, e c'è addirittura la possibilità di sottoscrivere un abbonamento!!
Con 20€ al mese (e impegno annuale) potrete vedervi tutti i film che volete, tutte le volte che volete.
Ovviamente, cinema che vai, programmazione che trovi.
Nei multisala ci saranno le pellicole del momento, i classici film di animazione per famiglie e gli sparatutto d'oltre oceano, mentre nei cinemini di quartiere, quelli affascinanti e polverosi, potrete ritrovare i grandi classici intramontabili o i nostalgici film in bianco e nero.
Alla Cinémathèque Française ovviamente, il cinema è più che intrattenimento!
Con la sua programmazione fittissima, vi proporrà pellicole dei grandi autori, da Akira Korosawa ad Hitchcock, ma anche le novità underground che difficilmente vedrete altrove. Il tutto rigorosamente coronato da validissimi approfondimenti per i veri intenditori.
Qui a Parigi si trova anche Le Grand Rex, ovvero lo schermo più grande d'europa, nonché, pezzo forte della città, La Géode, una grande sala da 600 posti, di forma sferica, dove i film vengono proiettati sulla volta, 10 volte più grandi del formato classico!!!
Il denominatore comune di tutti i cinema, è il massimo rispetto per la lingua originale! Quasi tutti i film vengono proiettati sottotitolati, in modo da poter davvero apprezzare le capacità degli attori protagonisti.
Sicuramente in Italia, possiamo vantare i migliori doppiatori, e indubbiamente il loro lavoro è da apprezzare, e le loro voci rendono perfettamente le emozioni del grande schermo, ma sentire la vera voce di Al Pacino, non ha prezzo!!
A chi pensa che i sottotitoli distraggano dalla bellezza del film, ribatto che dopo pochissimo, l'occhio riesce perfettamente a leggere e a percepire la scena nella sua interezza.
Una cosa che mi stupì molto i primi tempi, è stato il notare genitori e bambini fare la fila per il cinema dopo scuola! Quali mamme o papà farebbero lo stesso qui da noi?! Molto più comodamente, i bambini verrebbero piazzati davanti alla tele, che senza mezzi termini, è solo spazzatura.
Il cinema invece, risveglia la fantasia del bambino! E sopratutto, gli evita (almeno in parte) di essere bombardato da tutti quei messaggi devianti e consumistici che provengono dalla pubblicità e non solo!
Per concludere, l'approccio parigino al cinema, è molto più attivo che passivo e vedere un bel film, gode della stessa considerazione del visitare una buona mostra o leggere un libro.
Comincio dicendo che non ho minimamente la preparazione necessaria per parlarvi del cinema così come della settima arte, ma posso parlarvi dell'approccio francese ad esso.
Di cinema a parigi, ce ne sono per tutti i gusti. Dal multisala comerciale, al cinemino con la tappezzeria che puzza ancora di fumo, fino alla leggendaria Cinémathèque Française!
In città c'è persino un quartiere dedicato al cinema, ovvero la zona Odéon.
Inoltre, per i veri cinefili, il Forum des Halles soddisferà la vostra sete di conoscenza con le sue migliaia di pubblicazioni e pellicole in consultazione.
Il cinema fa parte della vita dei parigini, e c'è addirittura la possibilità di sottoscrivere un abbonamento!!
Con 20€ al mese (e impegno annuale) potrete vedervi tutti i film che volete, tutte le volte che volete.
Ovviamente, cinema che vai, programmazione che trovi.
Nei multisala ci saranno le pellicole del momento, i classici film di animazione per famiglie e gli sparatutto d'oltre oceano, mentre nei cinemini di quartiere, quelli affascinanti e polverosi, potrete ritrovare i grandi classici intramontabili o i nostalgici film in bianco e nero.
Alla Cinémathèque Française ovviamente, il cinema è più che intrattenimento!
Con la sua programmazione fittissima, vi proporrà pellicole dei grandi autori, da Akira Korosawa ad Hitchcock, ma anche le novità underground che difficilmente vedrete altrove. Il tutto rigorosamente coronato da validissimi approfondimenti per i veri intenditori.
Qui a Parigi si trova anche Le Grand Rex, ovvero lo schermo più grande d'europa, nonché, pezzo forte della città, La Géode, una grande sala da 600 posti, di forma sferica, dove i film vengono proiettati sulla volta, 10 volte più grandi del formato classico!!!
Il denominatore comune di tutti i cinema, è il massimo rispetto per la lingua originale! Quasi tutti i film vengono proiettati sottotitolati, in modo da poter davvero apprezzare le capacità degli attori protagonisti.
Sicuramente in Italia, possiamo vantare i migliori doppiatori, e indubbiamente il loro lavoro è da apprezzare, e le loro voci rendono perfettamente le emozioni del grande schermo, ma sentire la vera voce di Al Pacino, non ha prezzo!!
A chi pensa che i sottotitoli distraggano dalla bellezza del film, ribatto che dopo pochissimo, l'occhio riesce perfettamente a leggere e a percepire la scena nella sua interezza.
Una cosa che mi stupì molto i primi tempi, è stato il notare genitori e bambini fare la fila per il cinema dopo scuola! Quali mamme o papà farebbero lo stesso qui da noi?! Molto più comodamente, i bambini verrebbero piazzati davanti alla tele, che senza mezzi termini, è solo spazzatura.
Il cinema invece, risveglia la fantasia del bambino! E sopratutto, gli evita (almeno in parte) di essere bombardato da tutti quei messaggi devianti e consumistici che provengono dalla pubblicità e non solo!
Per concludere, l'approccio parigino al cinema, è molto più attivo che passivo e vedere un bel film, gode della stessa considerazione del visitare una buona mostra o leggere un libro.
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giovedì 27 gennaio 2011
La grève
Oggi non avevo mica troppa voglia di scrivere, essendo un po' a corto di argomenti.
Stavo per rassegnarmi ad uno sciopero creativo, quando ho avuto un'illuminazione: scriverò degli scioperi parigini, ovvero della temutissima grève!
Si possono distinguere molto grossolanamente due tipi di grève, quella di carattere sociale e politica su larga scala, e quella riservata agli operatori dei mezzi pubblici.
Entrambe, sono sempre portatrici di caos e disperazione!
D'altronde si sa, i francesi sono rivoluzionari per definizioni, e nel corso della storia hanno dato svariate prove del loro valore: prima come rivoltosi gaulois in grado di tener testa a Cesare, poi come combattivi sans-culottes capaci di spodestare il sovrano, e in tempi più recenti come acerrimi nemici della borghesia conservatrice nel leggendario Mai '68.
La lotta di classe, ce l'hanno nel sangue, ed è per questo che anche adesso, gli scioperi parigini sono delle révolution française in scala ridotta!
Quando si tratta della grève dei mezzi pubblici, si scatena il panico tra i cittadini.
L'efficientissima metropolitana comincia il suo singhiozzo, e Parigi si paralizza, risuonando degli sbuffi e dei n'est pas possible della gente.
Alcuni fortunati (e coraggiosi) si accaparreranno un Velib per pedalare su due ruote fino all'ufficio.
I pendolari delle periferie invece, si rassegnano ad una giornata di delirio, alla fine della quale torneranno a casa ad orari improponibili dopo aver provato la stressante e faticosa vita di una sardina in scatola, della quale tra l'altro, condivideranno anche l'odore!
Fortunatamente, nel giro di pochi giorni, la situazione torna alla normalità!
Nel caso di sciopero nazionale, APRITI CIELO!!!
L'ultima grande grève è stata quella per l'allungamento dell'età pensionabile dello scorso settembre.
Manifestanti di ogni ceto, etnia ed età si sono radunati per le strade di Parigi seminando scompiglio.
Nelle periferie, la rabbia dei lavoratori è sfociata nel vandalismo. Numerose le carcasse di macchine in fiamme e le saracinesche distrutte.
Per sedare la vera e propria rivolta è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine, che a suon di cariche e lacrimogeni hanno faticosamente ripristinato l'ordine in città.
Purtroppo nonostante gli sforzi e le proteste dei manifestanti, la riforma è passata con grande dispiacere dell'intera popolazione, ma sicuramente lo spirito rivoltoso dei francesi, non si rassegnerà mai alla muta obbedienza, e continuerà a combattere per quello in cui crede.. cosa che noi italiani, dovremmo incominciare a fare!
Stavo per rassegnarmi ad uno sciopero creativo, quando ho avuto un'illuminazione: scriverò degli scioperi parigini, ovvero della temutissima grève!
Si possono distinguere molto grossolanamente due tipi di grève, quella di carattere sociale e politica su larga scala, e quella riservata agli operatori dei mezzi pubblici.
Entrambe, sono sempre portatrici di caos e disperazione!
D'altronde si sa, i francesi sono rivoluzionari per definizioni, e nel corso della storia hanno dato svariate prove del loro valore: prima come rivoltosi gaulois in grado di tener testa a Cesare, poi come combattivi sans-culottes capaci di spodestare il sovrano, e in tempi più recenti come acerrimi nemici della borghesia conservatrice nel leggendario Mai '68.
La lotta di classe, ce l'hanno nel sangue, ed è per questo che anche adesso, gli scioperi parigini sono delle révolution française in scala ridotta!
Quando si tratta della grève dei mezzi pubblici, si scatena il panico tra i cittadini.
L'efficientissima metropolitana comincia il suo singhiozzo, e Parigi si paralizza, risuonando degli sbuffi e dei n'est pas possible della gente.
Alcuni fortunati (e coraggiosi) si accaparreranno un Velib per pedalare su due ruote fino all'ufficio.
I pendolari delle periferie invece, si rassegnano ad una giornata di delirio, alla fine della quale torneranno a casa ad orari improponibili dopo aver provato la stressante e faticosa vita di una sardina in scatola, della quale tra l'altro, condivideranno anche l'odore!
Fortunatamente, nel giro di pochi giorni, la situazione torna alla normalità!
Nel caso di sciopero nazionale, APRITI CIELO!!!
L'ultima grande grève è stata quella per l'allungamento dell'età pensionabile dello scorso settembre.
Manifestanti di ogni ceto, etnia ed età si sono radunati per le strade di Parigi seminando scompiglio.
Nelle periferie, la rabbia dei lavoratori è sfociata nel vandalismo. Numerose le carcasse di macchine in fiamme e le saracinesche distrutte.
Per sedare la vera e propria rivolta è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine, che a suon di cariche e lacrimogeni hanno faticosamente ripristinato l'ordine in città.
Purtroppo nonostante gli sforzi e le proteste dei manifestanti, la riforma è passata con grande dispiacere dell'intera popolazione, ma sicuramente lo spirito rivoltoso dei francesi, non si rassegnerà mai alla muta obbedienza, e continuerà a combattere per quello in cui crede.. cosa che noi italiani, dovremmo incominciare a fare!
mercoledì 26 gennaio 2011
PARis PARade
Ecco una classifica delle 8 bizzarie linguistiche francesi che nessuna scuola vi ha mai insegnato e che rendono difficoltosi i vostri primi scambi comunicativi!
Dal più innocuo al più deleterio, eccoli a voi:
7) Chouis: pronunciato [ʃui:ʃ] (shuishh) è la contrazione orale e scritta dell'espressione "je suis" e vi potrà capitare di leggerlo in un sms (téxto) o su facebook. A volte si usa anche choui
6) Shhhhh: l'accento parigino prevede questa dilatazione dell'ultima sillaba, o in alcuni casi l'apposizione di questo suono, il ché da un aria molto sofferta alla conversazione nonché provoca alto rischio di incontinenza: "mercishhhhhh, shouishhh de Parishhh"
5) Abbreviazioni: il francese è la lingua più contratta del mondo! Ogni sostantivo ha la sua abbreviazione, ed ogni espressione ha la sua sigla! résto, ciné, fac, svp, a+, pt-dej.. le vocali sono entità trascurabilissime
4) Pernacchie: si tratta di curiosi suoni pneumatici prodotti dall'emissione di aria dalle labbra strette. Hanno vari significati, "non saprei, non ne ho idea", "non è un problema", "non mi interessa", e sono lo scarno equivalente della nostra gesticolazione
3) La bocca a culo di gallina: non ho trovato nessuna perifrasi altrettanto chiara! I francesi, e soprattutto i parigini, parlano a bocca quasi chiusa, l'esatto contrario di noi italiani. Una prova? quando noi indugiamo nel ricordarci qualcosa diciamo "eeeehm" oppure "aaaa..", loro "oeuuuuh" ritrovandosi con le labbra a formare il di cui sopra culo.
2) Nazionalismo linguistico: è il fenomeno per il quale, se tutto mondo dice computer, i francesi dicono ordinateur e se universalmente si pronuncia "Wai-Fai" all'inglese, qui dovrai dire "WI-FI" anche al più consumato informatico.
Il terzo reich, diventerà raishhh e farà molta meno paura, e ogni singolo artista vedrà francesizzato il suo cognome, persino Léonard de Vinci!
1) Snobismo comunicativo: si tratta della totale mancanza di impegno nel comprendere uno straniero che parla francese. Cercando la tomba di Chopin al Père-Lachaise, ho chiesto informazioni agli autoctoni, che ovviamente assicuravano che non ci fosse alcun ChopEn sepolto lì! Dopo vari tentativi, capirono che si trattava di ChopAn ...... bah!
Dal più innocuo al più deleterio, eccoli a voi:
8) Ouais: è paragonabile forse al nostro "see" ed altro non è che un oui trascinato e colloquiale che si pronuncia "uee", nella lingua orale è decisamente predominante rispetto al oui.
7) Chouis: pronunciato [ʃui:ʃ] (shuishh) è la contrazione orale e scritta dell'espressione "je suis" e vi potrà capitare di leggerlo in un sms (téxto) o su facebook. A volte si usa anche choui
6) Shhhhh: l'accento parigino prevede questa dilatazione dell'ultima sillaba, o in alcuni casi l'apposizione di questo suono, il ché da un aria molto sofferta alla conversazione nonché provoca alto rischio di incontinenza: "mercishhhhhh, shouishhh de Parishhh"
5) Abbreviazioni: il francese è la lingua più contratta del mondo! Ogni sostantivo ha la sua abbreviazione, ed ogni espressione ha la sua sigla! résto, ciné, fac, svp, a+, pt-dej.. le vocali sono entità trascurabilissime
4) Pernacchie: si tratta di curiosi suoni pneumatici prodotti dall'emissione di aria dalle labbra strette. Hanno vari significati, "non saprei, non ne ho idea", "non è un problema", "non mi interessa", e sono lo scarno equivalente della nostra gesticolazione
3) La bocca a culo di gallina: non ho trovato nessuna perifrasi altrettanto chiara! I francesi, e soprattutto i parigini, parlano a bocca quasi chiusa, l'esatto contrario di noi italiani. Una prova? quando noi indugiamo nel ricordarci qualcosa diciamo "eeeehm" oppure "aaaa..", loro "oeuuuuh" ritrovandosi con le labbra a formare il di cui sopra culo.
2) Nazionalismo linguistico: è il fenomeno per il quale, se tutto mondo dice computer, i francesi dicono ordinateur e se universalmente si pronuncia "Wai-Fai" all'inglese, qui dovrai dire "WI-FI" anche al più consumato informatico.
Il terzo reich, diventerà raishhh e farà molta meno paura, e ogni singolo artista vedrà francesizzato il suo cognome, persino Léonard de Vinci!
1) Snobismo comunicativo: si tratta della totale mancanza di impegno nel comprendere uno straniero che parla francese. Cercando la tomba di Chopin al Père-Lachaise, ho chiesto informazioni agli autoctoni, che ovviamente assicuravano che non ci fosse alcun ChopEn sepolto lì! Dopo vari tentativi, capirono che si trattava di ChopAn ...... bah!
martedì 25 gennaio 2011
Non, rien de rien...
Esattamente un anno fa, arrivavo a Parigi con due valige ed un sorriso che arrivava da un orecchio all'altro.
Per onorare questo anniversario, ho deciso di regalarvi solo una canzone.
Questo, e ciò che penso ora riguardo la mia scelta..
Questo, e ciò che penso ora riguardo la mia scelta..
Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Ni le bien qu'on m'a fait, ni le mal
Tout ça m'est bien égal
Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
C'est payé, balayé, oublié
Je me fous du passé
Avec mes souvenirs
J'ai allumé le feu
Mes chagrins, mes plaisirs
Je n'ai plus besoin d'eux
Balayés mes amours
Avec leurs trémolos
Balayés pour toujours
Je repars à zéro
Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Ni le bien qu'on m'a fait, ni le mal
Tout ça m'est bien égal
Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Car ma vie
Car mes joies
Aujourd'hui
Ça commence avec toi...
Non, je ne regrette rien
Ni le bien qu'on m'a fait, ni le mal
Tout ça m'est bien égal
Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
C'est payé, balayé, oublié
Je me fous du passé
Avec mes souvenirs
J'ai allumé le feu
Mes chagrins, mes plaisirs
Je n'ai plus besoin d'eux
Balayés mes amours
Avec leurs trémolos
Balayés pour toujours
Je repars à zéro
Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Ni le bien qu'on m'a fait, ni le mal
Tout ça m'est bien égal
Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Car ma vie
Car mes joies
Aujourd'hui
Ça commence avec toi...
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