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martedì 6 settembre 2011

Paris Parents

L'introduzione a questo post la salto, per il semplice motivo che lo rimando da mesi e mesi, e se mi perdo ad infiorettar tutto, arriva natale, e sono ancora qui a scegliere le parole!
Volevo parlarvi un po' della straordinaria esperienza che hanno fatto i miei genitori quando sono venuti a trovare la loro stellina adorata (che sarei io)
I miei genitori sono personcine semplici.. allora, avete presente quando 40 anni fa, c'erano i campagnoli che mettevano le seggioline lungo i binari per ammirare lo spettacolo della "modernità" del treno che passava!?
I miei sono lo step successivo!
Mio padre vi direbbe che è uomo di mondo perché ha fatto il militare a Torino, e mia madre 'ché lavorava dalle suore a Bologna, ma la vera verità, è che vuoi per la famiglia, vuoi per il lavoro, vuoi per centomila altre ottime ragioni, hanno girato poco, e soprattutto, erano molti anni che non viaggiavano davvero.
Sta di fatto che la figliola trasferitasi oltralpe, ha acceso in loro la voglia di vedere un po' da vicino dove si fosse cacciata... e quindi via, son venuti a Parigi!
Chiaramente, non potevano attenersi alla procedura base, prenotando un volo, facendo un bagaglio a mano, cercando un albergo...
Il loro spirito di migranti ha avuto la meglio, e così, si sono fatti prestare un navigatore satellitare, hanno fatto il pieno alla polo, e si sono messi in strada, imbattendosi in una Milano-Parigi, che per due vecchietti come loro, non ha niente da invidiare ad una Parigi-Dakar :)
Il navigatore, li conduce (miracolosamente) sotto la mia finestra, e appena scendo ad aprir loro il portone, mio padre mi acceca con il flash della macchinetta per immortalare "il sorriso dell'attimo in cui l'ho rivisto"... cuore di babbo!!
Mamma non si fa attendere, e comincia a scaricare la macchina... valigie tedesche ancien régime, ferro da stiro, casse d'acqua minerale, cuscini ortopedici "che-poi-a-tuo-padre-gli-vien-la-cervicale-e-poche-balle", chili di mele, chili di pere, chili di albicocche, chili d'uva, provoloni, prosciutti, taralli, la scatola di nesquik lasciata a metà mesi prima, ed infine, tutta la gamma dei biscotti mulino bianco disponibile in commercio!!!
Ahimé.. gli scambi via skype avevano reso noto ai miei genitori dettagli per loro sconvolgenti quali:
1) non ho il ferro da stiro,
2) a Parigi si beve l'acqua del rubinetto anche al ristornte,
3) i cuscini in Francia sono quadrati,
4) la frutta ha un prezzo considerevole, ed è per lo più sciapa,
5) qui i frollini nel pacco da mezzo chilo te li sogni, trovi solo i biscotti al triplo burro in scatoline da 12 (e meno male).

*mi sto rendendo conto che il post sta andando per le lunghe, e decido quindi di concludere con questa faraonica immagine la prima parte del racconto, costringendomi così, a riaprire il blog in tempi brevi :P

Bacetti

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